Anche se ai giorni nostri è più facile comprendere e prevedere le ondate evolutive (che oggi includono l'internet delle cose, la stampa 3D, il cloud computing, la medicina personalizzata, l'energia alternativa e la realtà virtuale) riuscendo a immaginare gli impatti che potranno avere sui mercati e sulle aziende, tuttavia la tempistica del cambiamento tecnologico rimane un mistero. Alcune tecnologie sembrano nascere all'improvviso (Uber, social..) altre richiedono decenni per affermarsi (tecnologia LED, Cloud Computing..) e questa incertezza sul quando una nuova tecnologia possa affermarsi genera preoccupazione nelle aziende con il timore di arrivare in ritardo al cambiamento (ormai abusato l'esempio di Blockbuster che ha sottostimato l'avvento del video streaming).
Un secondo fattore di rischio invece è dato dalla paura di non riuscire a cavalcare l'onda del cambiamento al momento giusto, per non trovarsi ad anticiparne troppo i tempi; ne è dimostrazione il fallimento di tutte le aziende "dotcom" nate nel 2001 che hanno visto le loro idee raggiungere il successo solo diversi anni dopo. Non è solo la tecnologia che porta il cambiamento, ma tutto il suo ecosistema, sono le dinamiche di concorrenza tra il vecchio e il nuovo ecosistema a dettare i tempi della maturazione dell' innovazione.
Nel valutare il potenziale di una tecnologia emergente per prima cosa ci si preoccupa se sia in grado di soddisfare le esigenze dei clienti o offrire un miglior servizio; nel rispondere a queste domande gli investitori e i manager si interrogano su quanti sviluppi aggiuntivi saranno necessari prima che la tecnologia sia pronta per la commercializzazione. Quali saranno le sue economie di produzione? Sarà competitiva nel prezzo? Se le risposte sono positive la tecnologia viene immessa nel mercato, ma questo vale solo se la dipendenza da altri fattori è bassa (es. se una nuova lampadina può essere inserita in una tipologia di attacco esistente allora si potrà commercializzare senza difficoltà). Tuttavia molte tecnologie non hanno queste caratteristiche di plug/play ma richiedono che tutto l'ecosistema circostante sia in grado di sostenerne la diffusione.
Le tecnologie mature e stabili sono incorporate in ecosistemi consolidati, mentre le nuove tecnologie possono essere rallentate dall’assenza della giusta network. Ad esempio, anche se la tecnologia di base dei codici a barre non è cambiata in decenni, la loro utilità migliora ogni anno poiché l'infrastruttura IT che li supporta consente di estrarre sempre più informazioni. Quindi, negli anni '80, i codici a barre hanno permesso ai prezzi di essere automaticamente acquisiti dai sistemi di cassa; negli anni '90 l'aggregazione dei dati del codice a barre da transazioni giornaliere o settimanali ha fornito informazioni generali per la gestione dello stock; nell'era moderna i dati del codice a barre vengono utilizzati per la gestione del magazzino in tempo reale e di tutta la catena di approvvigionamento.
Qual'è quindi il fattore che porta al successo di una tecnologia? Il fattore chiave è quanto rapidamente il proprio ecosistema diventa sufficientemente sviluppato per consentire agli utenti di realizzarne il potenziale.
Se la vostra azienda sta introducendo un innovazione potenzialmente in grado di trasformarne il business, il vero valore non sarà raggiunto fino a quanto non saranno risolti i colli di bottiglia dati dal vecchio ecosistema.
Pochissime imprese moderne sono immuni dall'urgenza dell'innovazione. Ma quando si tratta di adottare la giusta strategia per agire, la questione del "se" spesso affonda la domanda di "quando".
Purtroppo, il decidere di agire al momento sbagliato può essere devastante. La sindrome di "Right tech, wrong time" è un incubo per qualsiasi azienda innovatrice.
In ambito informatico per fortuna, le nuove tecnologie (grazie al cloud) permettono implementazioni rapide con l’attivazione di nuove funzionalità in grado di portare il massimo beneficio perseguendo scelte innovative nel momento in cui l’ecosistema del “vecchio” apre la porta a nuove sfide.
Un secondo fattore di rischio invece è dato dalla paura di non riuscire a cavalcare l'onda del cambiamento al momento giusto, per non trovarsi ad anticiparne troppo i tempi; ne è dimostrazione il fallimento di tutte le aziende "dotcom" nate nel 2001 che hanno visto le loro idee raggiungere il successo solo diversi anni dopo. Non è solo la tecnologia che porta il cambiamento, ma tutto il suo ecosistema, sono le dinamiche di concorrenza tra il vecchio e il nuovo ecosistema a dettare i tempi della maturazione dell' innovazione.
Nel valutare il potenziale di una tecnologia emergente per prima cosa ci si preoccupa se sia in grado di soddisfare le esigenze dei clienti o offrire un miglior servizio; nel rispondere a queste domande gli investitori e i manager si interrogano su quanti sviluppi aggiuntivi saranno necessari prima che la tecnologia sia pronta per la commercializzazione. Quali saranno le sue economie di produzione? Sarà competitiva nel prezzo? Se le risposte sono positive la tecnologia viene immessa nel mercato, ma questo vale solo se la dipendenza da altri fattori è bassa (es. se una nuova lampadina può essere inserita in una tipologia di attacco esistente allora si potrà commercializzare senza difficoltà). Tuttavia molte tecnologie non hanno queste caratteristiche di plug/play ma richiedono che tutto l'ecosistema circostante sia in grado di sostenerne la diffusione.
Le tecnologie mature e stabili sono incorporate in ecosistemi consolidati, mentre le nuove tecnologie possono essere rallentate dall’assenza della giusta network. Ad esempio, anche se la tecnologia di base dei codici a barre non è cambiata in decenni, la loro utilità migliora ogni anno poiché l'infrastruttura IT che li supporta consente di estrarre sempre più informazioni. Quindi, negli anni '80, i codici a barre hanno permesso ai prezzi di essere automaticamente acquisiti dai sistemi di cassa; negli anni '90 l'aggregazione dei dati del codice a barre da transazioni giornaliere o settimanali ha fornito informazioni generali per la gestione dello stock; nell'era moderna i dati del codice a barre vengono utilizzati per la gestione del magazzino in tempo reale e di tutta la catena di approvvigionamento.
Qual'è quindi il fattore che porta al successo di una tecnologia? Il fattore chiave è quanto rapidamente il proprio ecosistema diventa sufficientemente sviluppato per consentire agli utenti di realizzarne il potenziale.
Se la vostra azienda sta introducendo un innovazione potenzialmente in grado di trasformarne il business, il vero valore non sarà raggiunto fino a quanto non saranno risolti i colli di bottiglia dati dal vecchio ecosistema.
Pochissime imprese moderne sono immuni dall'urgenza dell'innovazione. Ma quando si tratta di adottare la giusta strategia per agire, la questione del "se" spesso affonda la domanda di "quando".
Purtroppo, il decidere di agire al momento sbagliato può essere devastante. La sindrome di "Right tech, wrong time" è un incubo per qualsiasi azienda innovatrice.
In ambito informatico per fortuna, le nuove tecnologie (grazie al cloud) permettono implementazioni rapide con l’attivazione di nuove funzionalità in grado di portare il massimo beneficio perseguendo scelte innovative nel momento in cui l’ecosistema del “vecchio” apre la porta a nuove sfide.